La basilica di Anžići

AI PIEDI DELLA COLLINA VICINO AL VILLAGGIO DI ANŽIĆI SI TROVANO I RESTI DI UNA BASILICA PALEOCRISTIANA RISALENTE ALLA METÀ DEL VI SECOLO.

I resti della basilica vennero scoperti nel 1972 dal direttore del museo Ante Šonje; da allora le ricerche archeologiche sul sito di Montagnana/Muntaijana presso Anzici, a sud est di Visignano, hanno fornito interessanti spunti e legami culturali con il palazzo vescovile di Parenzo. In effetti la pianta del grande edificio triabsidato ripropone in maniera stringente il modello basilicale eufrasiano; per la sua costruzione venne utilizzato anche lo stesso tipo di marmo, importato dall'isola turca Marmara (l’antica Proikonesos greca, il cui nome venne cambiato proprio grazie alla fama delle sue rocce, esportate in tutto il bacino del Mediterraneo). Di conseguenza e con ogni probabilità la costruzione di questo edificio risale allo stesso periodo in cui venne eretta la Basilica Eufrasiana di Parenzo, a metà del VI secolo. Storicamente, questo fatto richiama senz’altro una volontà di controllo sul territorio delle élites urbane, probabilmente sostenute dall’appoggio vescovile.

Si presume che la chiesa fosse dedicata a S. Agnese. I pavimenti della basilica erano ricoperti da un ricco impianto musivo con motivi geometrici e vegetali, mentre le pareti si presentavano rinforzate da possenti pilastri esterni. Lo spazio interno è suddiviso in sale più piccole da pareti divisorie.

La liturgia fu ivi celebrata fino al VII secolo, quando l’edificio, al tempo delle invasioni avaro-slave in Istria, cominciò a essere utilizzato come rifugio per pastori e contadini. La basilica ricominciò ad avere funzione sacra a partire dall’XI secolo, quando l’edificio fu parzialmente restaurato; infine, tra il XV e il XVII secolo, venne definitivamente abbandonata a causa delle ricorrenti epidemie di peste.